Marmo di Siena

Cod. ghiaia 029

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Bianco Carrara pietra
marmo
ghiaia marmo giallo di Siena-ghiaia
ghiaia

Pavimentazioni disponibili
con questa ghiaia




NOME PETROGRAFICO
Litotipo metamorfico di colore di insieme giallo ocra molto intenso


DESCRIZIONE TECNICO – ESTETICA
Litotipo metamorfico di colore di insieme giallo ocra molto intenso, di aspetto eterogeneo per la presenza di venature a granulometria variabile o per locali mutazioni cromatiche dal giallo al bianco avorio al grigio perla fino al rossastro. La grana è fine, tale da non consentire il riconoscimento macroscopico dei minerali costituenti, anche se sono presenti plaghe costituite da individui a grana più grossolana solitamente associate a tonalità cromatica più chiara.


CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA
La Montagnola Senese è costituita da rocce metamorfiche polideformate che fanno parte della Unità geologica denominata di “Monticiano-Roccastrada”, a sua volta costituita dalle Sottounità di Montepescali–Monte Quoio-Iano che affiorano nel settore più occidentale e che sono localmente in sovrascorrimento sulla Sottounità di Monte Leoni-Montagnola Senese, affioranti più ad oriente. Localmente sono anche presenti alcune aree di sovrascorrimento alle unità del Complesso Metamorfico, costituite da klippen di Calcare Cavernoso: “cappelli” di Calcare Cavernoso di età più antica sovrapposti sulle unità più recenti che appaiono però posizionate più in basso nella successione, testimoni di immani sconvolgimenti che hanno mescolato le “carte geologiche” di una partita ancora tutta da giocare.
Tutte le rocce del Dominio Toscano hanno una origine sedimentaria poiché si sono formate per deposizione nel mare della Tetide, durante un primo evento distensivo avvenuto dal Trias medio/superiore fino al Lias inferiore, che ha provocato la frattura del vecchio continente ercinico ed il suo disgregarsi in alti e bassi strutturali con una conseguente diversificazione del materiale sedimentario depostosi e del suo spessore.


DESCRIZIONE PETROGRAFICA – MINERALOGICA
La sua accentuata struttura anisotropa per la disposizione sub parallela di micro venature – probabili giunti stilolitici deformati – di colore scuro e di rare venature di colore rossastro, sono le tracce evidenti di una condizione compressiva subita. Sono inoltre presenti una serie di fratture e di microfratture localmente evidenziate da locali concentrazioni di minerali opachi ad andamento perpendicolare all’anisotropia del materiale, talora beanti. La roccia non presenta traccia di alterazione.


NOTE STORICHE
L’attività estrattiva del Giallo Siena viene sviluppata sul versante sud occidentale della Mantagnola Senese, area collinare di modesti rilievi con quote massime pari a 671 metri s.l.m. (Monte Maggio), che si trova a Nord della gola della Resia, ed è delimitata ad ovest dall’Alta Val d’Elsa e ad est dalle antiche piane lacustri di Pian del Lago. La Montagnola Senese, propaggine settentrionale della “Dorsale Monticiano – Roccastrada” , è di fatto il maggior affioramento del “Complesso Metamorfico Toscano” di cui essa costituisce uno dei nuclei metamorfici che, allineati all’arco appenninico, affiorano a partire dalla zona di La Spezia, giù in Toscana fino all’area senese grossetana.
Materiale lapideo dal colore unico, giustamente considerato tra i più belli d’Italia, è impiegato per rivestimenti e pavimenti interni, intarsi e mosaici, statuaria, restauri architettonici e artistici.
Tracce del suo utilizzo sono presenti nelle pievi di Pieve a Scola, di Pernina e Marmoraia, nel Duomo di Siena, nelle Logge del Papa, nelle Logge della Mercanzia, sempre a Siena. Ma anche a Firenze (Santa Maria del Fiore) e ad Orvieto (Duomo); e se le varietà più bianche venivano un tempo usate come ornamenti per esterni e pietre da costruzione come conci, quelle più gialle erano utilizzate per realizzare motivi ornamentali, come si può ammirare nei mosaici pavimentali del duomo di Siena.